Settimana di vacche magre (con tutto il rispetto per le volontarie presenti, prima tre… poi due… poi UNA): dopo le partenze del quinto weekend, anche i ragazzi di Longara ci salutano (promettendoci di tornare a trovarci a Bologna) e la casa si svuota. Unico baluardo del fronte maschile, resta il prode Sergio, che presto si ammala e dev’essere prima affiancato da noi donne e poi sostituito in emergenza. Chi si è lasciato sprogrammare dai nostri SOS ed è venuto in nostro soccorso, è stato ampiamente ricompensato: dalle coccole alimentari di Daniele&Katerina (supportati dal magico Salvatore), dalle risate della Stefy, dalle preghiere della Luciana, dai bacini della Claudia, dagli abbracci di Piero… e ancora: dalle passeggiate nei boschi, dallo sciabordio del ruscello, dall’azzurro del cielo, dalla frescura dell’aria… “Gustate e vedete com’è buono il Signore” (Salmo 33)!
Siamo rimasti senza un sacerdote fisso, ma anche in questo siamo stati soccorsi dal clero locale: don Federico Badiali (in vacanza in zona) ci ha portato un gruppo di giovani universitari bolognesi (zona Colli) con cui abbiamo condiviso l’Eucaristia e la serata (e forse in futuro chissà…), mentre don Filippo parroco è venuto finalmente a conoscerci e ci ha promesso l’aiuto suo e dei confratelli della canonica. Abbiamo scoperto di avere un’alleata preziosa in loco: la Madonna della Ghiara (per intenderci, l’omologa reggiana della Madonna di San Luca… a cui don Mario affidò noi Carmelitane Minori), che campeggia in un quadro appeso nella chiesa di Lizzano in Belvedere (vedi foto). Come sia arrivata sull’Appennino bolognese, non ci è dato saperlo, ma ora possiamo sentirci più sostenuti.
Ci prepariamo a grandi eventi: il ritorno di Elena e Laura dal campo-famiglie (per il quale Seba ha pregato tutti i giorni), la solennità dell’Assunta e l’annuale polentata di Ferragosto (idem come sopra), infine l’arrivo di tre famiglie per un totale di 8 bambini. E allora? Contiamo sull’arrivo delle vacche grasse!!!
Cari amici, l’esperienza vissuta anche solo pochi giorni con voi, mi riempie il cuore di gioia. Condividere le giornate con voi mi hanno fatto pensare che lì c’è il corpo vivo di Gesù che ci allieta anche nei bei momenti di allegria. Vi voglio raccontare un episodio che è accaduto ieri sabato 10. Preparandoci per la messa in paese, ho visto che tutti gli ospiti della casa si sono vestiti a festa come per andare a un banchetto nuziale e subito mi sono ricordato del vangelo letto il giorno prima, quando le vergini sagge avevano vegliato per entrare con Gesù al banchetto. Ecco per me ieri gli ospiti mi hanno insegnato come ci si presenta davanti all’eucarestia. Grazie ancora per tutte le cose belle che abbiamo trascorso insieme e arrivederci a Bologna. Vi abbraccio tutti nel nome di Gesù. Ciao Marcello