Vangelo di domenica 26 aprile 2020 (Lc 24 13-35 – 2 discepoli curvi (ingobbiti) camminano verso emmaus):
Mentre camminano ricordano il Signore e sono tristi perchè hanno dedotto dal sepolcro vuoto che Gesù non c’è e non torna (il sepolcro vuoto non dice loro niente altro se non il vuoto).
Gli si avvicina Gesù ma non lo riconoscono. È un vangelo già scritto che vuol dire che la misericordia di Dio si stende su quelli che lo temono.
La misericordia di Dio è il perdono. Il perdono è il più grande dono di Dio. Probabilmente i 2 discepoli non lo riconoscono perché non avevano ancora fatto l’esperienza della misericordia.
A un certo punto i loro occhi lo riconoscono, hanno vissuto una esperienza di misericordia. Gesù a un certo punto sparisce ma stavolta dicono c’è ancora anche se è sparito, prima c’era un vuoto che era solo vuoto ora questo vuoto è in realtà pieno, perchè Gesù ha fatto il miracolo.
Quando da un vuoto riusciamo a vedere un pieno, avviene un miracolo.Se non si sperimenta il vuoto non si puó vivere la misericordia, quindi dobbiamo capire quale misericordia sta riempendo quel vuoto lì
I loro occhi si aprono perchè Gesù li fa aprire.
Maria è la madre della misericordia. Allenare i nostri occhi a trovare la pienezza perchè se dal vuoto vediamo solo vuoto rischiamo di intristirci e la tristezza non ci piace neanche un po’.
Quando spezza il pane è un invito ad alzare lo sguardo, a guardare più in alto.
Un saluto caro dalla casa… Presto arriveranno notizie dal nostro week end a Lisbona! Ciao a tutti!